Abusi subiti nel Movimento dei Focolari
Le stanze segrete dei Focolari
di Miguel Perlado – 6 dicembre 2020 – Movimento dei Focolari
Dopo il recente scandalo del sacerdote francese Bernard Preynat, che ha sconvolto la diocesi di Lione, è stato recentemente aperto in Francia un altro caso di abuso di minori in un contesto religioso. Questa volta gli abusi sono stati denunciati all’interno del Movimento dei Focolari, un movimento presente in Spagna fin dagli anni Sessanta. La storia del Movimento dei Focolari (noto anche come Opera di Maria) ruota intorno al mito fondante dell’italiana Chiara Lubich, che si afferma abbia avuto la prima rivelazione già all’età di 19 anni, durante un pellegrinaggio al santuario di Loreto promosso dall’Azione Cattolica, quando vide la Casa di Nazareth e sé stessa dinanzi a una processione con la Vergine e san Giuseppe, e si convinse di poter aprire una nuova strada in cui vergini e coniugati potessero formare una comunità votata a Dio, nucleo di quello che in seguito avrebbe concretizzato come Movimento dei Focolari.
Qualche anno dopo, a 23 anni, uscita a fare compere, sperimentò sulla sua strada una chiamata di Dio, che le chiese una dedizione totale; la storia racconta che Lubich alzò gli occhi al cielo e non poté far altro che rispondere con un “sì”. Un anno dopo, nel bel mezzo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, quando si rifugiò nella “casetta” – abitazione che sarebbe diventata l’embrione del primo nucleo focolarino – si impegnò insieme ad altre ragazze in un’unione in cui si dicevano “pronte a morire l’una per l’altra”. Questa “unità” tra le prime ragazze, questa “spiritualità di comunione”, come sarà chiamata in seguito, si traduce anche in un evidente mimetismo, per cui tutte si vestono, si acconciano i capelli e si comportano allo stesso modo, aspetto di cui ho parlato in Dall’abuso alla libertà – Derive settarie all’interno della Chiesa e che, altrove, ho descritto come il funzionamento clonale tipico delle derive settarie.
Dovranno trascorrere ancora alcuni anni prima che la fondatrice sperimenti una serie di visioni celestiali durante vari giorni, note come “Paradiso 49“, momento in cui Chiara entra in Paradiso in occasione di un ritiro nelle Dolomiti nel 1949. Questa esperienza è documentata in un testo che diventerà un interessante oggetto di analisi, non solo teologica, ma anche psicologica. Da queste visioni, in cui si sostiene che la fondatrice “penetra i segreti del Cielo”, emerge con chiarezza che il membro focolarino potrà accedere a una serie di rivelazioni solo salendo attraverso una successione di tappe interne, dove la conoscenza dei misteri è riservata solo a pochi. In quell’insieme di visioni, la fondatrice viene a conoscenza dei progetti di Dio per il suo futuro, quello del movimento e di alcune delle sue figure principali.
Tutto ruoterà intorno all’esperienza della sua fondatrice, formando progressivamente un culto della sua persona, poiché è l’unica che “ha sperimentato Dio” o che “ha sposato Gesù Abbandonato”. La letteratura essenziale è quella che ruota intorno alla figura di Chiara. Questo culto della sua persona è condensato nelle seguenti parole, pronunciate dalla stessa fondatrice nel 1950: “Ogni anima dei Focolari ha da essere una mia espressione e null’altro. La mia Parola contiene tutte quelle delle focolarine e focolarini. Io li sintetizzo tutti. Quando io appaio così dunque devono lasciarsi generare da me, comunicarsi con me. Anch’io, come Gesù, debbo dir loro: ‘E chi mangia la mia carne…’”
Il movimento si amplia e i Focolari fondano la loro prima cittadella: Loppiano, “un laboratorio di fratellanza”. Un ambiente in cui si respira un’atmosfera paradisiaca, poiché questa cittadella è “una goccia di Paradiso scivolata tra le nuvole”, dove i focolari sfoggiano la loro moneta principale: il sorriso. Quindi ballano, cantano, mettono in scena spettacoli colorati, in un misto di etnie, in un ambiente con musica, film, bancarelle e testimonianze dal vivo, in un vero e proprio bombardamento d’amore che lascia il visitatore quantomeno un po’ frastornato al momento di partire. Queste cittadelle continuano a espandersi, ne nascono altre 20 in tutto il mondo, con l’intento di essere “piccoli Eden che riproducano un ambiente precedente al peccato originale”. Con le loro cittadelle, i Focolari cercano di mostrare come sarà il mondo una volta trasformato dall’ideale di Lubich, perché sono convinti di essere “la presenza di Maria”. Le cittadelle, che fanno parte di circa 60 centri “Mariapoli” situati in 49 paesi diversi, sono “rivoluzionarie”, sono luoghi per l'”utopia del mondo unito”. In Spagna esistono due Mariapoli, ma solo una è una cittadella (il “Centro Mariápolis Luminosa”, inaugurato dalla stessa Chiara Lubich nel suo ultimo viaggio in Spagna nel 2002).
Se il movimento predica la devozione e l’umiltà, colpisce il fatto che nelle loro feste per le famiglie dei Focolari – “semi di comunione per l’umanità nel Terzo Millennio”, note come FamilyFest – tendano a far sfoggio di risorse impressionanti. Il record di mezzi messi in campo è stato stabilito al FamilyFest di Roma del 1993, durante il quale sono stati mobilitati 13 satelliti e 200 stazioni televisive per una copertura mediatica estesa a 150 paesi nei cinque continenti e con un indice di ascolto di vari milioni di telespettatori.
Il movimento è organizzato in piccole comunità gestite secondo il modello della famiglia di Nazareth, composta da laici, vergini (separatamente, uomini o donne), e anche da persone sposate che, pur vivendo in seno alla propria famiglia, si dedicano totalmente a Dio. Il movimento esige un primo impegno a vivere fino in fondo l’amore per il prossimo. Per questo è necessario spogliarsi della ricchezza, liberarsi di tutto ciò che è superfluo, nella convinzione che il dono di sé e la comunione spirituale ripagheranno ampiamente. Successivamente la fondatrice sviluppò “l’economia di comunione”. L’idea è la seguente: un terzo degli utili va all’azienda, un terzo ai poveri e l’altro terzo è riversato interamente all’Opera di Maria. In pratica, ciò ha portato oltre 700 imprese legate ai Focolari a dedicarsi amorevolmente a questa economia del dono di sé, poiché, secondo Chiara, “per amare il prossimo bisogna svuotare completamente sé stessi”, ed è solo tramite questa rinuncia a sé stessi che si raggiunge la comunione con gli altri. Senza perdere di vista l’orizzonte promesso: solo chi crede nell’unità raggiungerà la pienezza della gioia. È un impegno alto, che non tutti potranno raggiungere, e “coloro che ci lasciano lo fanno perché non hanno voluto morire: non hanno voluto rinnegare sé stessi e prendere la propria Croce. O perché sono psicologicamente incapaci di vivere nel Movimento. O perché sono stati travolti dalle tentazioni”.
Alcuni ex focolarini testimoniano il ricorso all’”ora della verità”, con le corrispondenti “correzioni fraterne”: un incontro in cui se la risposta del focolarino è conforme a ciò che Gesù si aspetta – secondo il responsabile della comunità – allora significa che si è in cammino verso il Paradiso, mentre se la risposta è contraria a ciò che ci si aspetta, si va piuttosto verso il Purgatorio. In questo transito verso il Paradiso, l’idea è, da un lato, “di passare attraverso il ghiaccio del dolore per raggiungere il fuoco dell’amore”, che secondo l’esperienza degli ex membri si traduce in una forma di abbandono sottomessa e obbediente sostenuta dall’ideologia di una spiritualità dell’unità, non già con la figura di Cristo attraverso la comunione, ma come assorbimento della propria personalità da parte della comunità, in modo che dal focolarino ci si aspetta una fusione completa con il gruppo; e dall’altro, l’idea che Gesù abbandonato, il Cristo sofferente che grida sulla croce, debba essere sempre amato. La combinazione di questi due aspetti fa nascere l’aspettativa di un’obbedienza passiva da parte del focolarino, con il susseguente pericolo di erodere la capacità di pensiero autonomo, giacché il focolarino dovrà svuotare completamente sé stesso per raggiungere quel completo abbandono alla comunità. Ancor più incisivo è il racconto di una ex focolarina, a cui il significato di creare “unità” è stato spiegato con queste parole: “Non dobbiamo pensare, ma tagliarci la testa e rispettare pienamente la volontà di Dio espressa dal capo focolarino della zona”.
I Focolari possono essere inseriti in quel gruppo di movimenti che un ex direttore focolarino, Gordon Urquhart, ha definito “i nuovi eserciti del Papa”. Come ha indicato a suo tempo anche il cardinale di Le Gendre, poco dopo la nomina di papa Benedetto XVI, sono quattro i movimenti principali segnalati perfino dall’interno della Chiesa cattolica come derive settarie e che fanno parte di questo esercito: i Focolari, l’Opus Dei, i Legionari di Cristo e il Cammino Neocatecumenale. Nelle parole di Le Gendre, “questi movimenti esigono molto dai loro membri: obbedienza, disponibilità, esclusività, contributo finanziario significativo, grande rispetto nei riguardi dei fondatori e dei responsabili”. E prosegue la sua riflessione: “Di fronte a questo genere di pretese, si possono avere due impressioni. La prima è di meraviglia per la generosità che anima quei cristiani: vogliono vivere una fede impegnata e per farlo non risparmiano le loro energie. La seconda induce a domandarsi se quelle pretese non si spingano un po’ troppo lontano, se non siano presentate con troppa insistenza, se non siano imposte attraverso pressioni mentali anomale ed eccessive“.
Quando un gruppo religioso fa della segretezza, del denaro e della venerazione i suoi valori essenziali, c’è il rischio di una deriva settaria. Ma lo stesso rischio sussiste se il gruppo istituzionalizza simili pressioni anomale ed eccessive. Coprire o dissimulare il problema sotto uno strato di silenzio è pericoloso perché perpetua l’abuso di potere e lascia la vittima intrappolata in un senso di colpa senza via d’uscita e nella paura di non essere accettata dalla comunità o di non essere perdonata, come ho potuto constatare nel mio lavoro terapeutico con persone che hanno abbandonato alcuni di questi movimenti.
L’attuale papa gesuita Bergoglio ha due cardinali focolarini nel suo entourage: l’italiano Becciu e il brasiliano João Braz de Aviz, responsabili rispettivamente della Congregazione delle Cause dei Santi e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. I Focolari hanno un basso profilo all’interno della struttura vaticana, anche se secondo alcuni analisti occupano il 36% del totale dei collegi cardinalizi. Attualmente i focolarini stanno ancora cercando di consolidare la loro posizione mediante la beatificazione della loro fondatrice Chiara Lubich. Per questo processo di beatificazione, Jean-Marie Hennaux, professore della Facoltà di Teologia della Compagnia di Gesù a Bruxelles, ha elaborato un documento di analisi sul Movimento dei Focolari che ha consegnato al vescovo Raffaello Martinelli, dietro richiesta di quest’ultimo, poco prima di aprire ufficialmente la causa di beatificazione della fondatrice del Movimento dei Focolari. Questa dettagliata analisi del funzionamento e della teologia dei Focolari è inclusa nel volume pubblicato nel 2017, al quale ho avuto il piacere di dare il mio contributo: “Dall’abuso alla libertà. Derive settarie all’interno della Chiesa. Testimonianze e riflessioni”, un testo che riunisce studi non solo sui Focolari ma anche su altre derive settarie all’interno della Chiesa cattolica.
Proprio a questo proposito, uno dei suddetti cardinali dei Focolari, l’italiano Angelo Becciu, è stato coinvolto in uno scandalo per appropriazione indebita nel settembre di quest’anno. Recentemente gli sono stati ritirati tutti i diritti cardinalizi. Papa Francesco lo ha costretto a dimettersi da prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, tra l’altro perché intorno al 2009, per conto della Segreteria di Stato, ha acquistato un immobile a Londra del valore di circa 200 milioni di euro; inoltre, aveva anche sottratto 100.000 euro dall’Obolo di San Pietro a favore di una cooperativa – di cui è titolare e legale rappresentante suo fratello – oltre ad aver messo a disposizione circa 300.000 euro della Conferenza Episcopale Italiana per lo stesso scopo; ma anche per nepotismo, avendo utilizzato i servizi di un altro suo fratello, titolare di un’impresa di falegnameria, per ristrutturare la sua casa in Angola. Qualche settimana fa, inoltre, la polizia ha arrestato una donna vicina a Becciu, “la signora del cardinale”, una presunta esperta di relazioni diplomatiche che avrebbe a sua volta intascato una notevole somma di denaro all’ombra del cardinale focolarino.
Ora, dopo lo shock della destituzione del cardinale dei Focolari, sono emerse denunce di abusi sessuali all’interno del Movimento dei Focolari. A squarciare il velo con la sua denuncia è stato Christophe Renaudin, musicista e clown di professione che oggi ha 54 anni. È la prima volta che vengono segnalati casi di abusi sessuali consumatisi all’interno dei Focolari. Secondo il giornale francese Les Jours, che si occupa di questi abusi, Renaudin è stato maltrattato da un laico consacrato. Il responsabile degli abusi è Jean-Michel Merlin, oggi ottantenne, che ha trascorso la sua vita nel Movimento dei Focolari dagli anni Sessanta fino al 2016, quando ne è stato espulso.
A seguito degli scandali relativi agli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica in Francia, i vescovi francesi, riuniti in assemblea plenaria a Lourdes il 7 novembre 2018, hanno deciso di istituire una commissione indipendente, in aggiunta alle misure già in vigore, con l’intento più generale di “far luce sul passato, sulle sue conseguenze e ristabilire la fiducia”. A tal fine hanno istituito una commissione indipendente incaricata di far luce sugli abusi sessuali perpetrati a danno di minori nella Chiesa cattolica a partire dal 1950, per comprendere le ragioni che stanno dietro al modo in cui questi casi sono stati trattati e per formulare raccomandazioni, in particolare valutando le misure adottate a partire dagli anni 2000. È stata così istituita la Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (CIASE), incaricata dalla Conferenza episcopale francese, la cui missione è “stabilire i fatti, capire quanto accaduto e prevenire il ripetersi di tali tragedie”. Il 3 giugno 2019 tale Commissione ha lanciato un appello a testimoniare. Alla data di chiusura di ottobre 2020 erano state effettuate 3.652 interviste telefoniche, è stata data una risposta a circa 2.459 e-mail e 360 lettere. Sul totale ricevuto, 1.628 vittime hanno compilato il questionario sottoposto loro. Nonostante la situazione di emergenza legata al COVID-19, la Commissione è riuscita a intervistare 190 vittime (comprese 68 interviste a scopo di indagine) e sono stati ascoltati circa 55 esperti e testimoni chiave, mentre altri colloqui si sono svolti con mezzi adatti alle circostanze attuali imposte dalla pandemia.
Renaudin è una delle vittime ascoltate dalla Commissione. Era un preadolescente che studiava in collegio quando, alla fine degli anni Settanta, il direttore propose alla sua famiglia di accompagnarlo agli incontri dei Focolari, attivi in Francia. Christophe e i suoi due fratelli trascorsero i fine settimana nella comunità focolarina, dove incontrarono Merlin, allora laico consacrato sulla quarantina, un ex ingegnere che aveva preso i voti e che dirigeva la casa editrice del movimento, oltre ad essere responsabile dei giovani adulti. La famiglia di Renaudin, di umile estrazione sociale, rimase ipnotizzata dal carisma di Merlin, accogliendolo anche in casa.
Merlin insegnò ai ragazzi il suo lavoro di editore e fece conoscere loro il cinema d’autore. Ma fu solo nei primi anni Novanta che la famiglia di Renaudin venne a conoscenza della verità sui fine settimana nella comunità dei Focolari. Quando Renaudin aveva tra i 14 e i 16 anni, Merlin sarebbe entrato nella sua stanza, costringendolo a baci, masturbazioni, tentativi di fellatio, per poi, alla fine, pregare per il perdono. Si scopre che anche i suoi fratelli e un amico hanno subito la stessa violenza spirituale e sessuale. Come ricorda Renaudin: “Non potevo chiedere aiuto. Merlin sapeva come farlo in modo che non potessimo agire. Aveva avuto cura in anticipo di ottenere la fiducia e la simpatia della mia famiglia.”
Nel 1993, a 27 anni, Renaudin chiede a Merlin un incontro personale, che avviene in un caffè di Parigi. Secondo la testimonianza di Renaudin, l’uomo tace e chiede perdono. Non solo a lui, ma anche ai suoi genitori in una lettera: “Vorrei che la pace del Natale entrasse e cambiasse ognuno dei nostri cuori”, scrive. “So che il crocifisso può dare a ciascuno di noi la sua pace”. Ma è nel 1994 che, dopo aver visto un programma televisivo in cui una vittima di incesto offre la propria testimonianza e in cui si parla di termini di prescrizione, il giovane decide di sporgere denuncia per violenza sessuale e tentato stupro su un minore. Dal canto loro, i fratelli e l’amico testimoniano sotto giuramento agli inquirenti della squadra per la protezione dei minori di Parigi. Il predatore, in custodia, confessa i suoi atti negando però il tentativo di fellatio (considerato stupro e, pertanto, reato più grave). All’epoca il termine di prescrizione per tali abusi sessuali era tuttavia di soli tre anni, per cui il caso venne considerato chiuso dato il superamento del termine previsto dalla legge. La questione della fellatio venne liquidata con il fatto che l’aggressore si era fermato dopo il rifiuto del ragazzo. A seguito del processo, nel 1998 Merlin fu condannato a versare alla sua vittima un risarcimento di circa 10.000 euro.
Renaudin ha cercato di guardare avanti, superando episodi depressivi, difficoltà a completare gli studi, e poi lavorando e cercando di costruire relazioni personali, con l’aiuto di un lungo sostegno psicoterapeutico. “Ho 54 anni e questa storia è ancora molto presente nella mia vita. Sono ben pochi i giorni in cui non ci penso. Quando sei una vittima, ti divora il capitale, i desideri. Voglio sviscerare la meccanica che sta dietro a tutto questo: quella del predatore e della sua vittima.”
Nel 2015, diciassette anni dopo la risoluzione giudiziaria della sua denuncia, il caso è riemerso e lo ha sconvolto: un altro membro dei Focolari lo ha informato che la persona che ha abusato di lui, Jean-Michel Merlin, fa ancora parte del Movimento. Sarà di fatto espulso dai Focolari solo nel 2016. Merlin ha continuato a viaggiare per il mondo per conto del movimento, soprattutto nei primi anni 2000, senza il controllo di nessuno. La questione è ancora più grave se si tiene conto del fatto che in tutti questi anni non è mai stato monitorato il suo obbligo legale di svolgere il suo incarico pastorale a debita distanza da giovani o bambini.
Negli ultimi mesi, dopo che Christophe Renaudin ha raccontato la sua storia in una riunione della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (CIASE), altri uomini hanno segnalato ulteriori episodi di abusi nei Focolari e la lista si è progressivamente allungata. Il 25 settembre 2020, a seguito delle pressioni esercitate da Christophe Renaudin e da altri ex membri, i due co-responsabili dei Focolari in Francia sono stati costretti a rivolgersi ai loro fedeli. In una mail inviata a diverse centinaia di membri, il movimento afferma di essere a conoscenza di quasi 30 vittime identificate. Un vero e proprio terremoto per il movimento dei Focolari in Francia e non solo. Lo stesso Renaudin ha affermato: “C’era sotto qualcosa di brutto, qualcosa che percepivamo ma che non riuscivamo a identificare e che ha causato un’emorragia di giovani che ci hanno lasciato dopo qualche anno. Un disturbo diffuso a cui ora sono in grado di dare un nuovo significato. Siamo tutti responsabili di non vedere nulla, di non prestare attenzione. Non pensiamo abbastanza alle vittime e preferiamo mettere a tacere questi episodi.”
https://www.focolare.org/wp-content/uploads/2023/03/JMM-Inquiry-Report-IT.pdfIn un comunicato pubblicato il 22 ottobre 2020, la presidente mondiale del movimento, la signora Maria Voce, riferendosi all’inchiesta del quotidiano francese Les Jours e in risposta ai progressi compiuti dalla Commissione Indipendente CIASE, ha dichiarato: “Voglio ribadire la piena ed incondizionata collaborazione del Movimento, affinché venga fatta piena luce sui fatti e giustizia per le vittime”. Tuttavia, secondo le informazioni raccolte da Les Jours, in pratica, l’attuale presidente dei Focolari era già a conoscenza delle accuse contro Jean-Michel Merlin dalla fine degli anni Settanta e non ha fatto nulla per evitare i suoi continui abusi fino al 2016. Forse a causa di questo silenzio complice, e nello stesso giorno in cui è stata inviata tale circolare, Bernard Bréchet e Claude Goffinet, co-responsabili del movimento in Francia, e Henri-Louis Roche, co-responsabile del Movimento per l’Europa Occidentale, hanno rassegnato le dimissioni.